San Godenzo

San Godenzo, i boschi di Dante e la raccolta dei marroni

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venerdì 22 Ottobre 2021

Le vie del capoluogo, i sentieri nel bosco, le cascate e Capodarno. A San Godenzo tutto parla del Sommo Poeta. E il verde delle foreste, dove il Sommo Poeta restò incantato dall’Acquacheta, resta ancora oggi un’autentica ricorsa anche dell’economia

Le vie del capoluogo, i campanelli delle case, i sentieri nel bosco, le cascate e Capodarno. A San Godenzo tutto parla del Sommo Poeta. L’Abbazia che domina la piazza principale del capoluogo infatti è uno dei luoghi simbolo delle cosiddette Vie di Dante, e non a caso il Comune ha voluto celebrare i 700 anni dalla morte di Alighieri, riempiendo il paese di effigi e citazioni della Divina Commedia. Il verde del Parco delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna, dove lo stesso Dante rimase incantato dalla cascata dell’Acquacheta, citata anche nel XVI Canto dell’Inferno, resta la ricchezza di questo territorio montano della Città Metropolitana. Per il turismo, ma anche per quella preziosa risorsa chiamata marrone.
Con oltre 9.000 ettari di boschi, il marrone mugellano vale circa due milioni di euro di indotti. E infatti, incastonate nel bosco, abbondano le aziende agricole. Tra chi coltiva frutti di bosco, chi raccoglie marroni e chi coltiva la terra per poi rivendere i propri prodotti ai mercati di Firenze.
Leonardo Bardazzi

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